Il Presidente Bunicci alla 78° Assemblea Nazionale di Fedepilti a Roma

Fedepiloti, Bunicci: “Consapevolezza della situazione e digitalizzazione. In prima linea nella crescita dei porti”

“Fedepiloti è in prima linea nella sfida tecnologica che sta rivoluzionando i porti”.
“Il 2024 si è chiuso senza sinistri rilevanti e con il ritiro del ricorso contro i nuovi criteri tariffari”. Ma non senza ombre: “Il fatturato dei servizi di pilotaggio ha segnato un incremento limitato (+1,06% sul 2023) nonostante l’applicazione su base annua degli adeguamenti tariffari. In vista il rinnovo tariffario 2025-2027, in fase istruttoria presso il Ministero dele Infrastrutture e dei Trasporti, che registrerà un +8,27% ma con una distribuzione non omogenea tra i porti italiani”.

“Siamo preoccupati per i dazi e per la crescente presenza della cosiddetta ‘dark fleet’, una flotta opaca che sfugge ai controlli internazionali. In questo contesto, la consapevolezza situazionale non è più un lusso ma una necessità. È la capacità di percepire ciò che accade, interpretarlo correttamente e agire in tempo reale”.

Sicurezza e digitalizzazione: le sfide già iniziate e proiettate al futuro che Fedepiloti sta portando avanti con determinazione e senso di appartenenza ad una categoria sempre più centrale nel sistema portuale italiano.

Questo il punto di partenza di Roberto Bunicci, Capopilota del porto di Ravenna, da ottobre del 2022 alla guida di Fedepiloti (nella foto), prima associazione italiana che raggruppa oggi 240 Piloti dei Porti altamente specializzati, presenti in 32 corporazioni negli scali di tutta Italia, operanti su124 pilotine distribuite sul territorio nazionale, che ha aperto i lavori della 78ª Assemblea Nazionale della Federazione Italiana Piloti dei Porti (Fedepiloti) svoltasi oggi, in presenza al The Westin Excelsior di Roma, e in streaming sui canali Facebook e You Tube.

Il tema scelto è quanto meno attuale, “Situational Awareness”, la consapevolezza della situazione a 360° gradi in ogni momento, declinata in chiave operativa, politica e tecnologica, “la capacità – ha evidenziato con orgoglio Bunicci – di prevenire e gestirei i rischi e l’efficienza operativa dei porti italiani”. Al centro, la figura del pilota, il sistema portuale e la strategia per lo sviluppo, che trova oggi una nuova configurazione nei porti: consente di anticipare criticità, coordinare gli interventi e prevenire incidenti, soprattutto in un contesto in cui le navi sono sempre più grandi e le condizioni operative, anche per i cambiamenti climatici, più complesse.

Fra gli interventi più significativi, l’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera, ha sottolineato che “La valutazione dei rischi nei porti è un tema che abbiamo affrontato molto recentemente, legato alla crescente dimensioni delle navi, che crescono molto più dei porti. Un ringraziamento a chi lavora nelle banchine ogni giorno. In termini di digitalizzazione, abbiamo sperimentato il 5G MASS, siamo pronti alla seconda fase e chiediamo alle Istituzioni di essere parti integranti del progetto. Vorrei chiudere con un appello all’unità del cluster marittimo nazionale, un messaggio molto importante per il futuro. E con un sentito ringraziamento a Fedepiloti per l’impegno quotidiano e per i rischi affrontati ogni giorno”.

Patrizia Scarchilli, Direzione generale per il mare, il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne del MIT, si è soffermata sugli “Scenari globali che stanno mutando di anno in anno, con eventi imprevedibili fino a pochi anni fa. Prima il Covid, che ha visto tutto il cluster marittimo globale impegnato per non fare mancare i beni di prima necessità. Poi la guerra in Ucraina, gli attacchi di Hamas su Israele nel 2023, e la crisi del Mar Rosso, con il conseguente aumento dei costi di carburante e di quelli assicurativi, in quanto le navi devono circumnavigare l’Africa.

E’ di questi giorni l’incremento dei dazi imposti dal Governo americano.
In questo contesto particolare, è stato avviato il rinnovo delle tariffe contrattuali per il biennio 2025 – 2027, che dovrà però tenere conto della contrazione dei traffici marittimi e dell’effetto di questo sui proventi dei di pilotaggi nei porti italiani.
Sottolineo l’importanza della formazione dei piloti, per evitare gli incidenti sul luogo di lavoro e la prevenzione prima di tutto. Ieri abbiamo trasmesso alle Capitanerie di Porto uno schema del nuovo bando di concorso sperimentale per i piloti dei porti, che reintroduce, fra gli altri criteri, i nuovi limiti di età per la partecipazione (42 anni), condiviso con Fedepiloti.

L’intervento del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha posto l’accento sul valore strategico della portualità per l’intero sistema Paese. “Un’Italia che deve riscoprirsi nazione marittima a pieno titolo”, evidenziando l’urgenza di “un piano integrato che metta in sinergia infrastrutture, professioni marittime e sostenibilità ambientale”. Un passaggio particolarmente incisivo ha riguardato il ruolo dei piloti come “custodi della sicurezza e della continuità operativa”, anche nei momenti di maggiore criticità geopolitica e logistica.

“Il cluster marittimo e portuale è oggi molto più maturo rispetto a pochi anni fa, soprattutto al periodo pre-Covid. Il mio è quindi un invito a lavorare fianco a fianco, a conoscere i problemi, studiarli, e risolverli insieme” ha dichiarato il Segretario Generale di Assarmatori Shipowners Association, Alberto Rossi.  “I piloti sono parte importante di questo cluster e lavorano in porto in funzione delle navi che attraccano in banchina. Ma oggi incombono, anzi meglio sono già realtà, con problematiche giornaliere che derivano dalla regolazione climatica europea e internazionale, che mettono a repentaglio il trasporto marittimo per come lo conosciamo, in particolare il fragile segmento dei traghetti che collegano le isole alla terraferma e il transhipment, per il quale occorre lavorare non per tutelare interessi particolaristici ma la strategicità di avere in Italia, e non altrove, il controllo della catena logistica. E poi il tema dei carburanti alternativi, che per l’Italia non possono che essere GNL, biofuel e metanolo. Ecco perché dico che occorre lavorare insieme e insieme affrontare e risolvere i problemi: queste sfide impattano sul lavoro quotidiano di tutti noi, nessuno escluso”.

Confitarma ha espresso apprezzamento per l’alto livello di competenza garantito dal servizio di pilotaggio. L’associazione ha sottolineato come il sistema portuale italiano necessiti di efficienza e rapidità, ma anche di un confronto costruttivo con tutte le professionalità coinvolte. “Siamo chiamati a costruire una logistica moderna – ha dichiarato Luca Sisto, Direttore Generale di Confitarma– ma senza derogare ai criteri di sicurezza e alle responsabilità che ogni attore della filiera porta con sé”. Il dialogo con i piloti resta dunque elemento imprescindibile per affrontare le sfide del mercato globale.

Dal punto di vista tecnico, di particolare interesse i risultati del progetto, 5G MASS, sperimentato nel 2023 in anteprima mondiale al porto di Livorno, a bordo di una nave Ro/Ro della flotta Eco di Grimaldi. L’ambizioso progetto si inquadra nel programma di “Smart and uncrewed shipping” dell’Agenzia spaziale europea ed ha come obiettivo la realizzazione di un sistema di condivisione dati a larga banda e bassa latenza fra nave e porto, alla base della navigazione digitale ed autonoma, unico al mondo.

Nel corso dell’Assemblea, presentato anche il progetto X-Bridge di CETENA, innovativo strumento destinato a migliorare la sicurezza e l’efficienza della navigazione. Sviluppato da CETENA, società controllata di Fincantieri specializzata in ricerca e simulazione navale, questo sistema avanzato consente all’equipaggio di visualizzare rapidamente le informazioni di navigazione cruciali e migliorare le comunicazioni a bordo.